Economista e teorico politico francese. Subì l'influenza della scuola
sansimoniana, dalla quale tuttavia si distaccò in quanto sostenitore
della democrazia. Ispirato a un umanitarismo di matrice cristiana e seguace
delle dottrine di Fourier, fu tra i primi a formulare un programma
collettivista. Nelle sue opere sottolineò l'influenza determinante delle
condizioni economiche sulla struttura delle classi sociali e delineò una
dottrina che, per alcuni aspetti, anticipava le conclusioni alle quali sarebbe
giunto in seguito Marx.
P. spiegò, infatti, la società
borghese e la sua evoluzione in termini di progresso tecnologico e
indicò, come fattori di sviluppo del proletariato moderno,
l'accumulazione del capitale e la concentrazione della proprietà e della
gestione capitalistica. Tuttavia la sua visione cristiana e il suo idealismo gli
impedirono di indicare nella lotta di classe lo strumento per istituire il nuovo
ordine e, come molti socialisti utopisti, basò la sua difesa del
collettivismo su considerazioni morali di giustizia e di osservanza dei principi
cristiani. Fra le sue numerose opere si ricordano:
L'economia sociale
(1839),
I miglioramenti materiali nei loro rapporti con la libertà
(1840),
Nuova teoria di economia sociale e politica (1842),
La pace,
il suo principio e la sua realizzazione (1842),
La Repubblica di Dio
(1844),
La salute del popolo (1849) (Arleux, Douai 1801 -
Saint-Leu-Taverny, od. Saint-Leu-la-Forêt 1887).